Ancora grandi successi per l’Associazione Carta Bianca Aps e per le sue produzioni audiovisive. Nella serata di sabato 16 novembre si è svolta la cerimonia di premiazione del concorso MADE Competition, la sezione competitiva del prestigioso MADE Film Festival di Bergamo dedicata ai film d’azienda contemporanei di qualità. Tra le Menzioni della Giuria, quella al corto “Aceto balsamico tradizionale: un sapore che profuma d’infinito”, video realizzato per la Consorteria Aceto Balsamico Tradizionale e prodotto da Carta Bianca APS per la regia di Giulio Filippo Giunti.
Il MADE Film Festival, la cui 2ª edizione si è tenuta a Bergamo dal 15 al 17 novembre 2024, è ideato dalla Camera di commercio di Bergamo, e si propone di indagare il patrimonio d’impresa, la cultura del “saper fare”, l’impegno delle aziende verso la sostenibilità e la responsabilità sociale, attraverso la creazione artistica e il mezzo audiovisivo.
Una tre giorni di proiezioni, networking e talks per approfondire temi legati all’innovazione, all’impatto sociale e allo storytelling, in un contesto dove cinema, comunicazione e impresa si incontrano. Fitto il calendario di proiezioni di film d’impresa, suddivisi in 4 sezioni (MADE IN, MADE Competition, MADE Cinema, MADE Classics), tra cui quella competitiva con 20 film selezionati su oltre 100 candidature da tutta Italia. Il festival ha portato sul palco ospiti illustri, confermandosi come evento di spicco a livello nazionale: tra questi, Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu, Mia Ceran e Giorgio Gori.
All’interno di questa kermesse prestigiosa, l’Associazione Carta Bianca ha ottenuto un importante riconoscimento, confermando la qualità delle sue produzioni anche in contesti così importanti. Selezionato all’interno del concorso MADE Competition, il corto “Aceto balsamico tradizionale: un sapore che profuma d’infinito” di Giulio Filippo Giunti ha infatti ottenuto la Menzione Speciale della Giuria. Il video nasce dalla richiesta del Comitato per la promozione della candidatura dell’aceto balsamico tradizionale a patrimonio immateriale dell’umanità, in quanto l’Unesco richiede che il dossier di candidatura sia accompagnato da un video di durata non superiore a 10 minuti, da sottoporre ai valutatori internazionali che compongono la commissione giudicante. L’opera racconta l’aceto balsamico tradizionale come un’eredità viva, una trasmissione di un sapere antico, un “sapore” che attraversa il tempo e unisce le generazioni. Attraverso lo sguardo di un personaggio di fantasia, Filippo, un ragazzo di 25 anni che riceve in dono la batteria dal nonno. Il viaggio di Filippo nel cuore dell’acetaia diventa pretesto narrativo per la scoperta dei valori profondi della tradizione, trasmessi dalle testimonianze di chi questa tradizione la vive e la preserva, dove ogni botte custodisce non solo l’aceto, ma un pezzo di storia e di identità familiare. Con la guida del nonno, il protagonista riscopre il legame tra il sapere antico e il suo ruolo di custode di un mondo che profuma d’infinito.
L’aceto balsamico tradizionale è un prodotto simbolo di eccellenza e tradizione, profondamente legato al territorio emiliano. Vigneti, acetaie storiche, la produzione dell’aceto balsamico è pratica antica, tramandata di generazione in generazione. L’importanza del tempo, la pazienza nella custodia delle batterie, le soffitte dove si crea la magia. La trasmissione del sapere, un patrimonio di gesti e conoscenze che si rinnova tra le generazioni, mantenendo vivo un rituale che dà origine a un prodotto unico.